UMANESIMO E RINASCIMENTO

UMANESIMO-RINASCIMENTO: In questo periodo si sviluppa il fenomeno dell'Umanesimo, che propone il ritorno al mondo classico: da vita ad una cultura che colloca al centro dei propri interessi l’uomo, la sua dignità e libertà. Questo progetto prosegue nel 500 diffondendosi in Europa prendendo il nome di “Rinascimento”. Umanesimo e Rinascimento sono i due grandi eventi che affermano la centralità dell'uomo nell’universo. Sono quindi caratterizzato da un accentramento dell’uomo che è artefice del proprio destino e padrone della sua vita senza essere influenzato da punizioni divine. L’uomo per gestire la Terra ha bisogno di sapere i segreti della natura attraverso lo studio dei suoi principi.

L'Umanesimo è l'espressione con cui si distingue la cultura del 400, il suo sviluppò avvenì nelle città fiorentine in particolare Firenze. In questa città sorge una delle più importanti istituzioni culturali: l'Accademia platonica. Il termine "Umanesimo" si lega a due concetti:

1)designa la centralità della riflessione dell’uomo;

2)indica il nuovo indirizzo degli studi, che si orienta verso le humanae litterae e non più verso la "scienza divina".

Gli umanisti hanno l’obbiettivo di ripristinare il testo nella sua forma originale, attraverso il confronto delle diverse redazioni esistenti degli autori antichi (Platone e Aristotele, Virgilio e Cicerone).



RISCOPERTA DI PLATONE E ARISTOTELE:                                                                                      La centralità dell'uomo, il ritorno alle origini e la valorizzazione della ragione rappresentano i temi fondamentali della cultura umanistico-rinascimentale. Essi si ritrovano nelle due principali correnti di pensiero dell'epoca: quella dei platonici e quella degli aristotelici. Con l'Umanesimo, infatti, si verifica una riscoperta di Platone, le cui opere vengono tradotte in latino. Anche gli studi aristotelici subiscono una profonda rivisitazione, dovuta alle nuove traduzioni delle opere del filosofo.                                      I platonici sono interessati a una rinascita spirituale e religiosa, gli aristotelici invece, trovano nei testi di Aristotele uno stimolo per l'approfondimento della ricerca razionale e naturalistica.

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