ILLUMINISMO


ll significato della parola illuminismo è contenuta  direttamente nella parola. Contro l'oscurantismo precedente e l'ignoranza del popolo, L'Illuminismo vuole aprire la mente, "liberare l'uomo dalle tenebre dell'ignoranza". Per gli illuministi, la ragione è lo strumento principe di cui la filosofia deve servirsi come guida in tutti i campi del sapere e della conoscenza, con il fine ultimo di un miglioramento della vita associata degli uomini. 

Gli intellettuali francesi in questo secolo partoriscono idee che influenzeranno il pensiero di tutti gli altri intellettuali europei. l’ideologia degli illuministi riesce infatti a stimolare anche un cambiamento politico secondo quello che si usa chiamare “dispotismo illuminato”. L’opera che funge da compendio  è l’Enciclopedia. Le idee dell’illuminismo si ripercuotono sul modo di concepire l’arte e la letteratura. 

Tutte le forme d’arte devono essere ricondotte a principi razionali e validi, si rifiuta l’eccesso del barocco e torna in voga il gusto per il linguaggio classico che sfocia, a fine secolo, nel neoclassicismo.

L’arte deve essere uno strumento per riuscire a dire il vero con la massima chiarezza.

Gli intellettuali coscienti del loro ruolo nella società, si incontrano nei caffè per discutere in tranquillità delle loro idee rivoluzionarie. In questo periodo si sviluppa maggiormente  

il giornalismo, che oltre a diffondere notizie sul mondo circostante si impegna anche a criticare i fatti reali che racconta.


I principali esponenti dell’ illuminismo sono Rousseau, Montesquieu e Voltaire. 


Rousseau aveva un pensiero politico democratico. Secondo lui le disuguaglianze sociale erano nate a causa delle l proprietà private mentre l’idea di libertà era legata all’uguaglianza. Rousseau era infatti favorevole di dare gli stessi diritti civili/politici a tutti e di permettere anche il voto libero.



Secondo Montesquieu è stato uno dei più importanti personaggi dell’illuminismo. L'obiettivo di Montesquieu era quello di descrivere i rapporti necessari che intercorrono fra i regimi politico-istituzionali e i sistemi giuridici, fra governo e diritto. 



Voltaire è convinto che male e bene esistano in una realtà difficile da spiegare con i lumi della ragione umana. Allo stesso tempo, egli ritiene che l’uomo debba riconoscere i limiti della propria condizione per riuscire ad accettarla tranquillamente.  Egli ammette l’esistenza di un dio universale perfetto che si rivela alla ragione di tutti gli uomini. Da questo concetto deriva il principio della tolleranza.

Voltaire ha una concezione della storia come se fosse un progresso continuo. 


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